martedì 22 maggio 2007

Preghiera


In quest'ultimo mese la religione è passata spesso sui miei "schermi".
Questo non è un periodo di riflessione sul tema.. ma è un tirare le somme di questi, seppur brevi, 24 anni. Sono cresciuto come tanti in una borgata del mio paese, sono stato battezzato, ho ricevuto i sacramenti e andavo da piccolo ogni mese di maggio a fare il rosario. Catechismo, vacanze estive in comitiva con i preti, tutto interessante e coinvolgente.. ma. C'erano tanti ma, avvolti da un velo di "si sa ma non vedo".
Non ho mai avuto fede profonda, lo ammetto la mia vena scettica non mi ha mai spinto ad affidarmi totalmente a qualcosa, ma la restante si è spenta al vedere "l'umanità" di tante, troppe situazioni. Preti che non disdegnavano per nulla la grappa ne le loro mani evitavano di impartire ragioni del loro credo. Niente minacce ne istigazioni.. ma sberle su bambini di 10 anni perchè non ripetono bene un 'atto di dolore' o perchè la sera fanno casino nei letti (hanno 10 anni, è così assurdo?) trovano ben poco da spartire.
Situazioni come queste, a me le più vivide, gravide di incoerenza pura si sono accavallate nella mia mente ad un passato storico che le ha solo confermate.

Credo nel non credere.

Il mio non è un rifiuto ma un distacco.. una separazione da ciò che può essere un limite, un paraocchi alla vita. La religione per me lo è. Ognuna d'esse è costruita su dei parametri che portano al raggiungimento di una meta, di un obbiettivo finale chiamato salvezza. Ma.. salvezza da che? Dal dolore, dal male?

Mi accorgo che questo solo post non basterà per contenere questo tema.. e sorrido perchè miliardi di vite non sono bastate ugualmente a dare una risposta.
Il male e il bene sono 2 lati inseparabili della vita ed è giusto che ci siano perchè l'uno alimenta l'altro e non potrà mai esserci un vera e propria fine in questo.

Siamo umani, la nostra ambizione, i nostri risultati ci hanno portato ad "elevarci" rispetto alle altre tipologie di esseri viventi.. ma continuiamo a cercare sempre qualcosa di più, cerchiamo un oltre in tutto, un contatto con l'immenso. Forse noi stessi ci vogliamo considerare immensi.. ed è proprio questo il cuore del mio distacco.

La vita per me (e continuo a ripetere questa soggettività perchè non voglio assumere minimamente il ruolo di predicatore perché è giusto che ognuno abbia la sua visione della vita) è una sola e che è bene viverla per ciò che è: unica e speciale. I momenti difficili, i giorni di dolore possono solo fare crescere e farci capire che vale veramente la pena viverla finchè si può.
Per questo mi comporto e vivo (sbagliando spesso, migliorando a volte) in quello che sono: con le mie idee e le mie emozioni.

Amare è l'unica cosa importante. Non servono figure togate ne contratti scritti.. l'amore fra due persone (e le distinzioni fra i sessi non contano nulla) è eterno. Perchè l'eternita risiede nell'istante.

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