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Tutti "moriamo" dieci miliardi di volte al giorno.
Tante sono le cellule dell'organismo che quotidianamente si distruggono per permetterci di restare in buona salute.
La crescita e l'evoluzione di un organismo sono assicurate dalla selezione e dall'eliminazione. La morte (intesa come fine) di un numero così alto di cellule non è provocata da agenti distruttivi esterni, ma è praticamente programmata, per assicurare la vita dell'intero organismo.
Siamo condannati al "distacco": a gettare ogni volta via qualcosa per far posto a cose nuove.
Ogni distacco, però, comporta una sorta di movimento sismico che scombina emozioni, affetti e consuetudini provocando ansie e sofferenze; per questo a volte si resiste al cambiamento, o si fa di tutto per ritardarne, eluderne o negarne gli effetti.
Non ci si libera facilmente dall'idea di aver lasciato indietro qualcosa o qualcuno. Si ha l'impressione di essere colpevoli, di aver tradito.
Ma il cambiamento è gia in atto.. l'attesa genera sola insofferenza.
Tante sono le cellule dell'organismo che quotidianamente si distruggono per permetterci di restare in buona salute.
La crescita e l'evoluzione di un organismo sono assicurate dalla selezione e dall'eliminazione. La morte (intesa come fine) di un numero così alto di cellule non è provocata da agenti distruttivi esterni, ma è praticamente programmata, per assicurare la vita dell'intero organismo.
Siamo condannati al "distacco": a gettare ogni volta via qualcosa per far posto a cose nuove.
Ogni distacco, però, comporta una sorta di movimento sismico che scombina emozioni, affetti e consuetudini provocando ansie e sofferenze; per questo a volte si resiste al cambiamento, o si fa di tutto per ritardarne, eluderne o negarne gli effetti.
Non ci si libera facilmente dall'idea di aver lasciato indietro qualcosa o qualcuno. Si ha l'impressione di essere colpevoli, di aver tradito.
Ma il cambiamento è gia in atto.. l'attesa genera sola insofferenza.
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