lunedì 11 giugno 2007

Identità nascoste


Numerose volte a lavoro mi trovo in situazioni che rasentano il confine della diversità.. restare quotidianamente a contatto con persone dell'altro sesso, vivendo situazioni a volte un pò ambigue fa riflettere.
Le riflessioni nascono da un pincipio che la vita mi ha mostrato finora. Ognuno di noi, uomo o donna che sia, è composto da due parti: una maschile, l'altra femminile.
In misura variabile, da soggetto a soggetto, ma sempre inevitabilmente presenti.

Sto sorridendo.. ora, mi vengono in mente i discorsi che ho fatto con le mie colleghe e gli amici riguardo a questo.
Sorrido per la cecità che hanno mostrato.
Sorrido per gli assurdi paletti che pongono.. di fronte al fatto di accettare che ognuno di noi (maschi) ha dentro se anche una parte emotiva, senza essere metrosexual per questo.

Una nota dolente sola, corre nella mia mente quando ne parlo.. la paura. La paura di accettarsi per ciò che si è, la paura che qualcuno possa recriminare su di essa.
E si scatenano aggressioni.. verso chiunque senza nemmeno cercare di capire chi è, quando magari sta solo giocando con la situazione.
Amare le donne non significa necessariamene disprezzare coloro che amano gli uomini.. e nemmeno parlare con loro significa emularli.

Ho notato che c'è troppa bramosia nell'invadere gli spazi altrui, giudicando senza riflettere (il gossip.. tutti si lamentano ma nessuno rinuncia a leggere tutte le copie quando vengono a farsi i capelli!) e tirando fuori gli artigli se ricevono uguale servizio.
Forse il loro giardino è troppo piccolo.. invadere quello altrui li fa sentire quello che non saranno mai.

Scaricatevi il film Shortbus. Capirete molte cose in più sulle mie parole.

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