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L'imprevedibilità è la scintilla dell'amore ma la sola continuità potrà esserne il nutrimento.
Non è una citazione celebre.. queste sono parole mie, rappresentano l'essenza delle emozioni che ho provato durante questo fine (inizio) settimana.
Due giorni ricchi di sensazioni, esperienze, novità ma anche di illusioni svelate e amare verità.
Un viaggio lungo, nella notte, mi ha portato da lei. Ore fatte di musica compagna, sonni brevi e immagini dense. Involontarie compagne di rotta due turiste olandesi, sorridenti e piacevolmente timide nel parlare.
Giunta l'alba, col sorgere del sole cresceva la luce quanto la tensione.. voglia di vedersi, finalmente, illuminati di desiderio ed accesi di passione.
Così è stato.
Un eterno rincorrersi di sguardi, tocchi ed attenzioni miste a momenti sospesi, increduli in cui sapersi solo chiedere: "Ma sei vero?"
Siamo stati due anime e due corpi che si sono cercati, voluti.. ed amati per questo.
Porterò sempre con me il ricordo di quella casa.. della cuffia per capelli che ha indossato (che sexy), del letto a soppalco così morbido e arruffato, delle travi a vista che ho cozzato in continuazione, degli scalini altissimi per l'entrata, del caffè bevuto che era cento volte più buono e intenso di quelli gustati fino ad ora (terribilmente buono) ma anche della stanchezza alle gambe che aveva lei poi, del mio prenderla in giro facendo il maschio virile ma nascondendo che facevano un sacco male anche a me! Ma sapevo che mi aveva scoperto.. e mi faceva piacere.
Però non tutto è stato come avevamo voluto, creduto e immaginato.
C'è stata passione intensa e risate sfrenate, momenti di pazzia e istanti di simbiosi pura dove ci capivamo senza parlare.. ma non siamo uguali, non lo siamo per niente.
Spesso ripeto, scherzando ma non del tutto, che se due persone sono uguali possono essere amici ma solo se diversi sapranno essere amanti. Ma mi sono reso conto (ora) che non è proprio sempre così. Anche se lo si desidera, affinchè possa nascere una storia serve di più.. molto di più.
Serve vicinanza, serve contatto continuo.. servono lati in comune che possano compensare quotidianamente le naturali diversità.
In 30 ore abbiamo vissuto di noi, abbiamo volato sopra vette intoccabili ma siamo anche caduti dentro baratri oscuri e dolorosi. Questa però è la vita. Gioia e dolore, piacere e sconfitta.
La parola fine però tra noi non c'è stata.. questo no, ma ci siamo resi conto (entrambi) che degli spigoli tra noi ci sono e la distanza che ci divide (troppa) non ci potrà mai permettere di capirli e, se vogliamo, appianarli.
Conserverò comunque tutto, quello che c'è stato e quello che abbiamo imparato l'uno dall'altra.
Terrò sempre con me, dentro me, l'immagine che ho ancora di lei.. una vera donna italiana.
Ti lascio con queste mie parole un saluto poetico.. permettimelo, anche perchè stiamo continuando a sentirci ancora e sarà difficile per me voler smettere di farlo. Non dimenticherò mai questi nostri giorni.. su quel letto ho lasciato due arterie.
Ho scritto questo post lungo il viaggio di ritorno a casa, con matita Pelikan su carta di bloc-notes. L'ho scritto di getto, con punta rotonda e per nulla affilata (come potrete vedere) tra sballamenti del tavolino e ricordi nella mente. Ho preferito così.. il tempo mantiene i ricordi ma le sfumature svaniscono in fretta.
Non è una citazione celebre.. queste sono parole mie, rappresentano l'essenza delle emozioni che ho provato durante questo fine (inizio) settimana.
Due giorni ricchi di sensazioni, esperienze, novità ma anche di illusioni svelate e amare verità.
Un viaggio lungo, nella notte, mi ha portato da lei. Ore fatte di musica compagna, sonni brevi e immagini dense. Involontarie compagne di rotta due turiste olandesi, sorridenti e piacevolmente timide nel parlare.
Giunta l'alba, col sorgere del sole cresceva la luce quanto la tensione.. voglia di vedersi, finalmente, illuminati di desiderio ed accesi di passione.
Così è stato.
Un eterno rincorrersi di sguardi, tocchi ed attenzioni miste a momenti sospesi, increduli in cui sapersi solo chiedere: "Ma sei vero?"
Siamo stati due anime e due corpi che si sono cercati, voluti.. ed amati per questo.
Porterò sempre con me il ricordo di quella casa.. della cuffia per capelli che ha indossato (che sexy), del letto a soppalco così morbido e arruffato, delle travi a vista che ho cozzato in continuazione, degli scalini altissimi per l'entrata, del caffè bevuto che era cento volte più buono e intenso di quelli gustati fino ad ora (terribilmente buono) ma anche della stanchezza alle gambe che aveva lei poi, del mio prenderla in giro facendo il maschio virile ma nascondendo che facevano un sacco male anche a me! Ma sapevo che mi aveva scoperto.. e mi faceva piacere.
Però non tutto è stato come avevamo voluto, creduto e immaginato.
C'è stata passione intensa e risate sfrenate, momenti di pazzia e istanti di simbiosi pura dove ci capivamo senza parlare.. ma non siamo uguali, non lo siamo per niente.
Spesso ripeto, scherzando ma non del tutto, che se due persone sono uguali possono essere amici ma solo se diversi sapranno essere amanti. Ma mi sono reso conto (ora) che non è proprio sempre così. Anche se lo si desidera, affinchè possa nascere una storia serve di più.. molto di più.
Serve vicinanza, serve contatto continuo.. servono lati in comune che possano compensare quotidianamente le naturali diversità.
In 30 ore abbiamo vissuto di noi, abbiamo volato sopra vette intoccabili ma siamo anche caduti dentro baratri oscuri e dolorosi. Questa però è la vita. Gioia e dolore, piacere e sconfitta.
La parola fine però tra noi non c'è stata.. questo no, ma ci siamo resi conto (entrambi) che degli spigoli tra noi ci sono e la distanza che ci divide (troppa) non ci potrà mai permettere di capirli e, se vogliamo, appianarli.
Conserverò comunque tutto, quello che c'è stato e quello che abbiamo imparato l'uno dall'altra.
Terrò sempre con me, dentro me, l'immagine che ho ancora di lei.. una vera donna italiana.
Ti lascio con queste mie parole un saluto poetico.. permettimelo, anche perchè stiamo continuando a sentirci ancora e sarà difficile per me voler smettere di farlo. Non dimenticherò mai questi nostri giorni.. su quel letto ho lasciato due arterie.
Ho scritto questo post lungo il viaggio di ritorno a casa, con matita Pelikan su carta di bloc-notes. L'ho scritto di getto, con punta rotonda e per nulla affilata (come potrete vedere) tra sballamenti del tavolino e ricordi nella mente. Ho preferito così.. il tempo mantiene i ricordi ma le sfumature svaniscono in fretta.
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